Ma vediamo lungo il percorso cosa abbiamo osservato, fotografato e cosa ci ha emozionato:
Vista panoramica la Valle del Natisone zone nel comune di San Pietro al Natisone (UD)
L’ultimo tratto è una continua esplosione di emozioni con un susseguirsi di scatti fotografici, tra le rocce, i fiori, il muschio verde vivo, chiaro ed intenso che avvolge la base dei tronchi, verso nord il Monte Matajur con un semplice zoom te lo trovi davanti al naso, ad ovest sul versante del Monte Craguenza si scorge la Grotta d’Antro e leggermente sulla destra il Castagno monumentale secolare di Pegliano, a sud invece unica ed originale la Valle del Natisone ed in lontananza brilla intensamente il mare il Mar Mediterraneo, e finalmente ad est davanti a noi, lei, la storia, tanta storia, anni di storia, lei “un incanto” arroccata, forte, irresistibile, resistente al tempo e non solo, perché secondo me costruita con la forza del cuore della Passione, del sapere, dell’intelligenza, della pazienza che l’ha resa “quasi” indistruttibile, Lei la chiesetta di San Canziano che, pur essendo diroccata, è veramente piena di fascino.
Davanti alla chiesetta incastonata nella roccia la scatola
in latta con il libro del Cai che raccoglie un ampio elenco di poesie, di testimonianze,
appunti stesi a caldo in forma di diario da chi ci ha preceduto. Uno short
video sarà il ricordo impresso che ci porteremo con noi lungo la discesa in
verticale verso il nord. Abbiamo quindi optato per completare il percorso ad
anello girando al primo bivo verso dx seguendo il sentiero Cai 749° immerso nel
bosco.